Le conseguenze dannose delle MGF

 Le MGF possono produrre nella vita di bambine e donne numerose conseguenze dannose, che incidono sia sulla loro integrità fisica che sulla loro salute psicologica. Le conseguenze dannose delle MGF possono essere distinte in:

  • Conseguenze sanitarie immediate:
    L’intervento senza alcuna forma di anestesia e garanzie chirurgiche comporta spesso la perdita di coscienza e il collasso cardiovascolare (shock) delle bambine, dovuto sia all’enorme dolore causato dalle lacerazioni dei genitali che all’emorragia che si accompagna alle ferite, specie nelle MGF tipo I-II-III. Le bambine possono soffrire a tal punto che per la paura non vogliono urinare, col rischio di ritenzione urinaria e infezione dell’apparato urinario.
    La mancanza di adeguate condizioni igieniche può causare il verificarsi di infezioni. Oltre alle infezioni comuni, che possono evolvere in suppurazione e gangrena, vi è anche il rischio per la bambina di contrarre il tetano (a causa dell’uso di attrezzi non sterili), l’HIV/AIDS o l’epatite (a causa dell’uso degli stessi strumenti per molte bambine, in zone dove tali malattie sono diffuse).

  • Conseguenze sanitarie tardive:
    Da adulta, la donna potrà soffrire di una serie di danni e malattie “a lungo termine” in conseguenza di MGF praticate nell’infanzia. Le più frequenti complicanze tardive sono: difficoltà ad urinare e cistiti; mestruazioni irregolari e dolorose (dismenorrea); infezioni continue, croniche e recidivanti della vagina e degli organi interni della riproduzione; cisti da ritenzione; difficoltà ad avere figli (infertilità e sterilità); cicatrici voluminose sulla vulva (cheloidi); dolori durante i rapporti sessuali (dispareunia) e paura del rapporto sessuale.
    In gravidanza, nelle donne infibulate vi è difficoltà dei controlli ginecologici, e le infezioni urinarie e vaginali possono compromettere l’andamento della gravidanza stessa (aborti, rottura prematura del sacco amniotico, parto prematuro).
    Anche durante il parto sono possibili numerose complicanze ostetriche: se non si interviene tempestivamente (deinfibulazione intrapartum ed episiotomia), il bambino può arrestare la sua discesa nell’ultimo tratto del canale vaginale e rischiare, per scarsa ossigenazione, danni cerebrali; la mamma può andare incontro a lacerazioni perineali, uretrali e rettali e perforazioni o lesioni tra la vagina e la vescica o tra la vagina e il retto (fistole). Un’ulteriore possibile complicazione dove il parto avviene in contesti non sanitari è rappresentata dalla rottura dell’utero, complicazione temibile sia in termini di morbilità e mortalità materna che neonatale.

  • Conseguenze di carattere psicologico e sessuale:
    Le maggiori difficoltà psicologiche connese alle MGF si manifestano soprattutto se si vive in un contesto migratorio, per il confronto, sia per le giovani che per le donne adulte, con altri modelli di socializzazione e di costruzione dell’identità femminile. Alcune donne attribuiscono all’esperienza MGF il senso di umiliazione, di impotenza e di inibizione che accompagnano perennemente la loro vita, altre riferiscono di aver vissuto la mutilazione come uno stupro o come un tradimento da parte della famiglia con la conseguente difficoltà di costruire relazioni affettive persino con i propri figli.
    Infine, è da tener presente che la cultura può modificare la percezione del piacere e può inibire l’orgasmo a prescindere dalla presenza o meno di una MGF. Estrema attenzione deve essere rivolta alle giovani generazioni mutilate nel loro paese ma cresciute in occidente, in quanto è stato dimostrato che quando la cultura fa vivere la mutilazione come una condizione positiva, l’esperienza del piacere sessuale e dell’orgasmo è presente in alta percentuale. Quando invece si crea un conflitto culturale tra la condanna occidentale delle MGF e i significati positivi dati alla mutilazione dalla cultura d’origine, la frequenza dell’orgasmo si riduce, sebbene la situazione anatomica lo renda possibile.